Mercoledì 18 giugno, alle 8:30, oltre mezzo milione di studenti affronterà la prima prova d’italiano – uguale per tutti gli indirizzi – secondo quanto stabilito dal MIM

Le “tracce calde” puntano su Leopardi, D’Annunzio, il centenario di Ossi di Seppia  e l’AI, ma la novità vera è la pressione psicologica: 6 maturandi su 10 dichiarano livelli d’ansia elevati.
Dietro la retorica del “toto‑tracce” si intravedono nodi irrisolti: educazione digitale, supporto emotivo e applicazione coerente delle norme(D.Lgs. 62/2017 e O.M. 67/2025).

Lo scarto fra il rituale collettivo dell’esame di Stato e la realtà di una generazione che studia con le cuffie, consulta ChatGPT e lotta con l’ansia non è mai apparso così netto. Mentre la “chiavetta” blindata del Ministero attende la stampa definitiva delle sette tracce, il dibattito pubblico oscilla tra pronostici letterari e allarmi psicologici. È il momento di guardare oltre la superficie: cosa ci racconta la Maturità 2025 sulla scuola italiana – e su chi la vive?

La prima prova, cronometro alla mano

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito conferma che la prima prova nazionale si svolgerà mercoledì 18 giugno 2025 alle 8:30; durata massima: sei ore. Tutti gli istituti – statali e paritari – seguiranno la stessa procedura, in base all’Ordinanza Ministeriale n. 67 del 31 marzo 2025 e al quadro generale fissato dal D.Lgs. 62/2017. L’obiettivo dichiarato è valutare la padronanza della lingua e delle competenze argomentative, ma resta il divario fra la solennità normativa e la quotidianità di aule che faticano a conciliare dispositivi digitali e regolamenti.

Toto‑tracce: classici, anniversari e AI

Nel carosello delle previsioni balzano in testa Leopardi e D’Annunzio

, tallonati da Montale – complice il centenario di “Ossi di Seppia” – e dal doppio anniversario degli 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e dalla morte di Hitler e Mussolini. Sul versante attualità, l’Intelligenza Artificiale è considerata quasi “quota sicura”, insieme ai temi di violenza di genere, guerra e pace, e perfino al Giubileo 2025 con l’ipotesi (fantasiosa) di un “pontefice americano”.
La caccia agli anniversari – spesso sovrastimata – dice meno sul valore formativo delle prove che sull’ansia di prevedere (e magari “pre‑memorizzare”) anziché analizzare criticamente i testi. Qui la partita educativa si gioca sulla qualità delle competenze, non sul bingo delle ricorrenze.

Ansia, smartphone e ChatGPT: fotografia emotiva dei maturandi

Un’indagine Skuola.net

, condotta su un campione rappresentativo di studenti, rileva che oltre 6 maturandi su 10 vivono “un cocktail di emozioni negative” alla vigilia dell’esame; le ragazze segnalano ansia al 38,3 % contro il 25,9 % dei coetanei, mentre i ragazzi compensano rifugiandosi di più nello smartphone (64,1 % ha aumentato il tempo di utilizzo) . L’AI è entrata stabilmente nella cassetta degli attrezzi: il 70 % degli intervistati dichiara di aver usato ChatGPT per studiare durante l’anno; per il 51,6 % delle ragazze l’assistente virtuale aumenta la sicurezza, ma per il 61,5 % dei ragazzi alimenta confusione e senso di colpa.
Il quadro è coerente con i dati OMS sui disturbi d’ansia in adolescenza (10‑20 % della popolazione giovanile) e con la sorveglianza ISS post‑pandemica, che segnala livelli di stress psicologico ancora elevati fra i 16‑24enni .

Il quadro normativo: cosa devono sapere scuole e commissioni

Oltre alle date, l’Ordinanza 67/2025 dettaglia diritti e doveri di studenti e docenti:Strumenti consentiti e vietati:

  • dizionari sì, smartphone e smartwatch no;
  • l’introduzione di dispositivi connessi resta causa di esclusione, come già chiarito dall’art. 6, comma 5, O.M. 67/2025.

Commissioni miste:

  • 3 membri interni, tre esterni più il presidente, con criteri di nomina legati alla territorialità e al rispetto delle discipline di indirizzo, come da D.M. n. 226/2025.

 Punteggio:

  • fino a 20 punti per la prima prova, 40 complessivi per gli scritti, cui si aggiungono i crediti del triennio (max 40) e i 20 punti dell’orale.

Per il personale scolastico (ATA e docenti)

vale il Protocollo di sicurezza esami 2025 – allegato tecnico all’Ordinanza – che ribadisce orari di servizio, sorveglianza e obbligo di vigilanza continua in aula; un tema cruciale dopo i casi di copiatura digitale denunciati lo scorso anno.

Uno sguardo critico: il vero banco di prova

La Maturità mantiene una dimensione simbolica potente: il passaggio dall’adolescenza alla cittadinanza attiva. Eppure l’ossessione per le tracce “giuste” rischia di oscurare le criticità strutturali emerse dal sondaggio:

Educazione digitale insufficiente: quando l’AI diventa surrogato di autostima, il problema non è lo strumento ma il deficit di alfabetizzazione critica.
Sostegno psicologico frammentario: i servizi di counselling scolastico restano a macchia di leopardo; la prevenzione del disagio emotivo non può reggersi su iniziative spot o sulla buona volontà di singoli docenti.
Disallineamento tra norme e pratiche: la disciplina nazionale è puntuale, ma la vigilanza reale su dispositivi e copiatura digitale è demandata a scuole spesso prive di risorse tecnologiche adeguate.

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