Un’indennità all’80% della retribuzione per il personale scolastico in maternità senza contratto: requisiti, limiti e modalità di richiesta. Il diritto vale anche per i padri
Nel mondo della scuola, caratterizzato da contratti a tempo determinato spesso limitati all’anno scolastico, la tutela della maternità assume un’importanza cruciale. Un istituto essenziale per garantire continuità di sostegno alle lavoratrici madri (e ai padri in alcuni casi specifici), è l’indennità di maternità fuori nomina: un trattamento economico riconosciuto anche in assenza di un contratto di lavoro attivo.
Cos’è l’indennità di maternità fuori nomina
Si tratta di un’indennità pari all’80% della retribuzione media giornaliera dell’ultimo mese lavorato, non cumulabile con NASpI e non utile ai fini giuridici o di punteggio. È prevista dall’art. 22 del D. Lgs. 151/2001 e viene erogata nei casi in cui il congedo di maternità o l’interdizione obbligatoria dalla gravidanza inizino o proseguano oltre la scadenza di un contratto a tempo determinato.
È quindi possibile ricevere un sostegno economico pur non risultando in servizio a scuola, a condizione che:
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il congedo di maternità sia iniziato entro 60 giorni dalla fine del contratto;
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non vi sia un nuovo rapporto di lavoro attivo.
Quando spetta: esempi pratici
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Caso 1: Una docente con contratto fino al 30 giugno entra in maternità il 20 maggio. Alla scadenza del contratto, continuerà a percepire l’indennità all’80% fino alla fine del periodo di maternità (di norma 3 mesi dopo il parto), a meno che non venga riassunta.
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Caso 2: Un’ATA il cui contratto termina il 31 agosto entra in congedo di maternità il 5 ottobre. Poiché l’intervallo è inferiore ai 60 giorni, ha diritto all’indennità fuori nomina.
Come si calcola
L’indennità si calcola sulla retribuzione media giornaliera dell’ultimo mese lavorato. Viene maggiorata del rateo della tredicesima e di eventuali accessori retributivi (es. compensi per funzioni strumentali o ore eccedenti, se ricorrenti).
Come fare domanda
La lavoratrice o il lavoratore devono:
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Presentare istanza scritta all’Istituto scolastico dell’ultimo servizio prestato.
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Allegare certificato medico con la data presunta del parto.
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Dopo il parto, presentare entro 30 giorni il certificato di nascita del figlio.
La scuola, verificati i requisiti, carica la richiesta sul portale SIDI, in collaborazione con il MEF, e attiva il contratto “fuori nomina”.
Il ruolo della giurisprudenza
L’importanza di questo istituto è stata riconosciuta anche dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 405/2001, che ha esteso il diritto all’indennità anche nei casi di risoluzione del contratto per giusta causa. Un parere del Consiglio di Stato (n. 460/2003) ha inoltre chiarito che l’indennità può essere riconosciuta anche in assenza di un contratto in essere, qualora sussistano le condizioni normative.
Il diritto vale anche per i padri
L’art. 29 del D. Lgs. 151/2001 prevede che, in caso di:
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morte della madre
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grave infermità
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abbandono del figlio
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affidamento esclusivo al padre
il lavoratore padre ha diritto all’intera indennità spettante per il congedo di maternità, anche fuori nomina, alle medesime condizioni.
Cosa si perde
Il periodo in cui si percepisce l’indennità fuori contratto:
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non dà diritto a punteggio nelle graduatorie (GaE, GPS, circolo, istituto);
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non è valido ai fini dell’anzianità di servizio;
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non produce effetti giuridici nella progressione di carriera.
Attenzione: perdita del beneficio in caso di nuova nomina
Se durante il periodo di maternità la lavoratrice accetta un nuovo contratto di supplenza, l’indennità cessa immediatamente, anche se resta valido quanto già percepito. Questo principio evita duplicazioni tra diverse forme di copertura economica.
In conclusione, l’indennità di maternità fuori nomina è uno strumento fondamentale di equità per il personale scolastico precario, che spesso vive periodi di vacanza contrattuale. Conoscere questo diritto, richiederlo nei tempi previsti e saperne valutare gli effetti giuridici ed economici è essenziale per non restare privi di tutele in un momento così delicato della vita.
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