Dal gruppo Facebook “Noi… DSGA” arriva una risposta puntuale al recente attacco di Dirigentiscuola.

I Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi chiedono una nuova collocazione contrattuale e la possibilità di accedere ai concorsi per la dirigenza scolastica. Una proposta che non minaccia, ma rafforza l’autonomia e la governance delle scuole.

Il gruppo Facebook Noi… DSGA, punto di riferimento per centinaia di Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, ha pubblicato un lungo comunicato in risposta alle critiche avanzate da Dirigentiscuola contro la proposta di Anquap. Il documento rilancia con fermezza il tema del riconoscimento giuridico ed economico del profilo DSGA, rivendicando il diritto a una valorizzazione reale, non simbolica, del proprio ruolo.

Ruolo direttivo e responsabilità in crescita

Come ricordano i membri di Noi… DSGA, il CCNL già attribuisce ai DSGA funzioni direttive nella gestione del personale ATA. Tuttavia, con l’introduzione del PNRR, l’affidamento di fondi europei e i nuovi adempimenti burocratici, le responsabilità amministrative e contabili sono diventate sempre più complesse. I DSGA, agenti contabili a tutti gli effetti, rispondono oggi anche davanti alla Corte dei Conti per la gestione finanziaria delle scuole.

Verso una nuova area contrattuale o l’accesso alla dirigenza

Il comunicato propone due vie alternative: o la creazione di un’area contrattuale autonoma e dirigenziale (come una “quarta area” o un profilo EP), oppure l’accesso ai concorsi per Dirigente Scolastico. Un passaggio che, secondo Noi… DSGA, non altererebbe l’architettura della scuola autonoma, ma anzi ne rafforzerebbe l’efficienza, rendendo giustizia a una figura che già oggi svolge compiti sovrapponibili – e a volte sostitutivi – rispetto a quelli del DS.

Non subordinazione, ma collaborazione funzionale

Il gruppo respinge l’idea, espressa da Dirigentiscuola, secondo cui si rischierebbe una “pericolosa illusione normativa”. Al contrario, richiamando l’articolo 25 del D.Lgs. 165/2001, si rivendica un rapporto funzionale tra DS e DSGA basato su direttive generali e non su ordini gerarchici. La collaborazione tra le due figure – si sottolinea – è il vero perno di una scuola ben amministrata.

Le competenze: non solo pedagogia, ma anche diritto e amministrazione

Un altro punto critico riguarda le competenze dei DSGA, ritenute “non adeguate” per accedere alla dirigenza scolastica. Noi… DSGA ribatte che le lauree richieste per ricoprire l’incarico sono equiparabili a quelle dei DS, e che le competenze pedagogiche possono essere colmate con percorsi formativi specifici. Oggi, infatti, gran parte dell’attività dei DS è centrata su gestione finanziaria, normativa, sicurezza, contenzioso e PNRR – ambiti dove i DSGA sono già pienamente operativi.

Una doppia dirigenza possibile

Nel comunicato si contesta anche la paventata “paralisi organizzativa” che deriverebbe dal riconoscimento di due figure dirigenziali. L’esempio delle ASL – dove coesistono direttori amministrativi e sanitari – dimostra che modelli organizzativi a più livelli sono non solo possibili, ma anche auspicabili per aumentare l’efficacia gestionale.

La voce del gruppo Noi… DSGA è chiara: non si tratta di rivendicazioni corporative, ma di una proposta organica per migliorare il funzionamento del sistema scolastico. Riconoscere giuridicamente la figura del DSGA, valorizzarne le competenze e garantire pari dignità contrattuale significa rispondere concretamente alle esigenze dell’autonomia. È tempo di superare le resistenze e restituire a questa figura professionale il ruolo che, nei fatti, già ricopre.

Qui le Slide di Noi…Dsga


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