Secondo Mario Pittoni (Lega), i corsi INDIRE per la specializzazione sul sostegno partiranno entro giugno.
Accesso prioritario ai docenti con tre anni di servizio sul sostegno negli ultimi cinque anni. Apertura anche ai candidati con servizio in corso prevista per il prossimo ciclo.
L’avvio atteso dei corsi INDIRE sul sostegno: ecco cosa sappiamo
In un contesto in cui la scuola italiana continua a fare i conti con una cronica carenza di docenti specializzati sul sostegno, è sempre più alta l’attesa per l’avvio dei corsi di specializzazione promossi da INDIRE, destinati a docenti con esperienza maturata direttamente sul campo. A confermare le tempistiche è stato Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, nonché già presidente della Commissione Cultura al Senato, che tramite una dichiarazione sul suo profilo Facebook ha anticipato novità concrete in arrivo già entro giugno.
Una risposta concreta a una domanda sempre più pressante
“La domanda più frequente in questi giorni è quando concretamente partiranno i corsi INDIRE di specializzazione sull’insegnamento di sostegno” scrive Pittoni, sottolineando come si tratti di una delle questioni più sentite da una platea ampia e variegata di docenti, molti dei quali da anni operano senza specializzazione in classi con alunni con disabilità.
L’obiettivo, precisa Pittoni, è garantire l’avvio simultaneo dei corsi per due categorie di aspiranti:
Docenti con titolo estero in attesa di riconoscimento; Docenti “triennalisti”, ovvero coloro che hanno maturato almeno tre anni di servizio specifico sul sostegno negli ultimi cinque anni scolastici.
Chi potrà accedere ai corsi? Il focus sui “triennalisti”
Secondo quanto anticipato, l’accesso prioritario sarà riservato a quei docenti che:
Hanno prestato servizio sul sostegno per almeno 180 giorni all’anno scolastico, per tre anni negli ultimi cinque; Operano nello stesso grado di istruzione in cui chiedono la specializzazione.
Un dettaglio importante riguarda i docenti che stanno maturando il terzo anno di servizio durante l’anno scolastico 2024/25: per loro, l’accesso sarà rinviato al ciclo successivo. Questo approccio sembrerebbe volto a garantire maggiore trasparenza e chiarezza nei criteri di selezione, evitando ambiguità interpretative e contenziosi, come spesso accaduto in passato.
INDIRE in prima linea: perché questo nuovo percorso formativo è cruciale
L’Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa (INDIRE) è da anni impegnato nella formazione dei docenti, e l’attivazione di corsi di specializzazione sul sostegno rappresenta un segnale importante per il riconoscimento delle competenze acquisite sul campo. In assenza di percorsi abilitanti strutturati o con accesso facilitato, molti insegnanti che lavorano sul sostegno restano esclusi dai percorsi ordinari di specializzazione universitari (TFA sostegno), a numero chiuso e con selezioni molto competitive.
L’iniziativa INDIRE si inserisce in un più ampio piano del Ministero dell’Istruzione e del Merito per ridurre il precariato e potenziare la qualità dell’inclusione scolastica. Al momento, secondo i dati del MIM, oltre 90.000 cattedre di sostegno sono affidate a personale non specializzato, con gravi ripercussioni sulla continuità didattica e sull’efficacia dei Piani Educativi Individualizzati (PEI).
Normativa di riferimento: un quadro in evoluzione
L’attivazione di percorsi riservati ai triennalisti si colloca nel solco di quanto previsto:
Dall’art. 5 del D.Lgs. 59/2017, come modificato dalla riforma del reclutamento (DL 36/2022 convertito in L. 79/2022); Dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che promuove percorsi di formazione accessibili e orientati alla stabilizzazione dei precari; E da recenti indicazioni operative del MIM sull’impiego dell’INDIRE per la formazione del personale, in coerenza con la missione 4 del PNRR.
Anche la Commissione Europea ha più volte sollecitato l’Italia a ridurre il ricorso al lavoro precario nella scuola, indicando nella formazione in servizio una leva strategica.
I punti di vista: docenti e famiglie
Tra i docenti precari, soprattutto nel sostegno, l’annuncio è stato accolto con cauto ottimismo. “Se davvero partiranno corsi che valorizzano chi lavora da anni con competenza e passione, è un passo avanti importante – afferma Roberta, insegnante precaria sul sostegno in una scuola secondaria di primo grado di Milano –. Ma ora servono certezze, calendari chiari e accesso equo”.
Anche le famiglie degli alunni con disabilità seguono con interesse l’evoluzione del quadro formativo, da sempre consapevoli che la continuità educativa e la competenza degli insegnanti di sostegno sono la chiave per una vera inclusione.
Cosa succede ora? I prossimi passi attesi
In attesa di una comunicazione ufficiale da parte del Ministero dell’Istruzione e INDIRE, l’ipotesi di avvio entro giugno 2025 rappresenta una svolta potenziale per migliaia di docenti. Tuttavia, restano ancora da definire:
Il format dei corsi (online, blended, con tirocinio?); Le modalità di selezione e certificazione del servizio; Le eventuali priorità territoriali o disciplinari.
Serve ora una rapida attivazione delle procedure, affinché l’obiettivo dichiarato non resti solo un annuncio politico, ma si traduca in opportunità formative reali e qualificate, con una gestione trasparente e inclusiva.
INFOSCUOLA24 continuerà a monitorare da vicino lo sviluppo della questione, dando voce a tutte le componenti del mondo della scuola coinvolte. Per aggiornamenti e approfondimenti, restate connessi.
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