A.N.Co.Di.S. pubblica il report 2024/25 sull’attività dei collaboratori dei dirigenti scolastici e delle figure di sistema.
Un quadro dettagliato che rivela l’entità del lavoro svolto da migliaia di docenti senza una piena valorizzazione giuridica ed economica.
Chi tiene in piedi la scuola autonoma?
Ogni anno, migliaia di docenti accettano incarichi aggiuntivi – spesso non retribuiti in modo adeguato – per garantire il funzionamento quotidiano delle scuole. A fine anno scolastico 2024/25, l’A.N.Co.Di.S. ha raccolto oltre seimila questionari tra collaboratori dei dirigenti scolastici e figure di sistema, restituendo una fotografia chiara, a tratti impietosa, della realtà organizzativa scolastica.
L’Identikit
- Il 76,5% di chi ricopre questi ruoli è una docente donna.
- La maggioranza lavora nella primaria (42,2%) o nella secondaria di primo e secondo grado (28,3% e 26,2%).
- Il 44% ha oltre 25 anni di servizio, e più del 75% opera da almeno 9 anni nello stesso istituto, dimostrando un radicamento profondo nel contesto scolastico.
La complessità delle scuole è evidente:
- il 60% opera in istituti con 2-5 plessi, il 31% in scuole con oltre 900 studenti. In questo quadro, il lavoro delle figure di sistema diventa fondamentale.
Ruoli e carichi di lavoro
Tra le figure più rappresentate troviamo il primo collaboratore del DS (50,4%), le funzioni strumentali (25,7%) e i responsabili di plesso (19,4%). Oltre il 70% segnala un incremento del proprio lavoro rispetto all’anno precedente, con incarichi che spaziano dalla gestione dell’emergenza alla redazione di documenti, dalla sorveglianza agli aspetti organizzativi legati a PTOF e fondi PNRR.
Tuttavia, il riconoscimento economico è spesso deludente: il 30,6% riceve tra i 1000 e i 2000 euro annui lordi, mentre il 12,7% addirittura meno di 500 euro. Il 92,6% ritiene il compenso del tutto inadeguato.
La proposta
L’A.N.Co.Di.S. propone una riforma strutturale: aumento del 25% dell’importo orario nel CCNL e introduzione di un’imposta sostitutiva agevolata del 15% (come avvenuto per il personale sanitario). Non solo: si auspica l’istituzione di un’area professionale specifica, articolata in cinque unità operative (organizzazione, didattica, orientamento, inclusione, innovazione digitale) e fondata su formazione, incarichi triennali e valutazione.
Il consenso è ampio: il 94,4% è favorevole a legare il riconoscimento del lavoro a vantaggi concreti come la carriera interna, punteggio in graduatoria, avanzamento stipendiale e accesso facilitato al concorso per dirigenti scolastici.
Il report lancia un messaggio forte: la scuola autonoma non regge grazie alla sola figura del dirigente scolastico, ma grazie a una “squadra dell’autonomia” fatta di docenti motivati, competenti, ma ancora senza riconoscimento giuridico. Se queste figure venissero meno, sarebbe a rischio l’intero impianto organizzativo.
A.N.Co.Di.S. chiede che sia applicato l’art. 36 della Costituzione – giusta retribuzione e dignità del lavoro – anche per chi, finora, ha operato per senso di responsabilità e amore per la scuola.
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