Valditara interviene: “Chi tradisce il decoro della professione non può restare nella scuola”. Il prof si scusa: “Gesto stupido, ho usato l’intelligenza artificiale”

Partiranno lunedì 2 giugno, nonostante la festività, le valutazioni preliminari per definire i provvedimenti disciplinari nei confronti di un docente di un istituto superiore, finito nella bufera per un post pubblicato sui social e indirizzato alla figlia della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’obiettivo è deliberare già martedì 3 giugno l’eventuale sanzione.

Il caso ha destato scalpore per la gravità delle parole contenute nel messaggio, in cui l’insegnante augurava alla giovane “la stessa sorte della ragazza di Afragola”, tragicamente uccisa dall’ex compagno pochi giorni fa. Il docente, identificato poche ore dopo la pubblicazione del contenuto, ha rimosso il post e si è pubblicamente scusato: “È stato un gesto impulsivo, dettato da rabbia. Me ne pento profondamente”.

La condanna del Ministero

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha condannato con fermezza l’accaduto, ribadendo l’importanza del ruolo educativo dei docenti. “Non si tratta solo di trasmettere nozioni, ma di formare cittadini responsabili. Chi tradisce questo compito, anche online, non è degno di far parte della scuola”, ha affermato.

Valditara ha sottolineato la necessità di preservare il decoro e la dignità della professione, annunciando sanzioni per chi viola i principi fondamentali dell’etica docente.

Le scuse del professore

L’insegnante, intervistato da vari media, ha raccontato di aver ricevuto minacce e atti di vandalismo in seguito alla diffusione del post. Ha sporto denuncia alla Polizia Postale e ha spiegato di aver agito in modo sconsiderato, chiedendo comprensione: “Non rispecchia la mia persona. In classe non ho mai fatto politica. Amo gli animali, faccio volontariato, odio la violenza”.

In un passaggio controverso al TGR Campania, ha anche dichiarato: “Ho chiesto all’intelligenza artificiale di scrivere un post cattivo sulla Meloni”.

Un appello al ministro

Infine, il docente ha rivolto un messaggio a Valditara, chiedendo di non giudicare la sua idoneità professionale sulla base dell’allineamento ideologico. “I miei studenti mi sostengono, mi hanno scritto in tanti. Questo non è ciò che sono, ma un errore che sto pagando duramente”.

Nel frattempo, l’amministrazione scolastica si prepara a valutare le sue responsabilità, in un clima già acceso dalla forte esposizione mediatica e politica del caso.

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