Le nuove Indicazioni Nazionali 2025 ridisegnano il percorso formativo di infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

Informatica, STEM e logica diventano pilastri centrali, mentre il latino torna in classe alle medie. L’obiettivo è preparare studenti più competenti, consapevoli e pronti alle sfide del futuro.

Un nuovo quadro per il primo ciclo

Nel luglio 2025 il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha presentato le nuove Indicazioni Nazionali, un documento che segna un cambiamento profondo nel modo di concepire il curricolo scolastico. Si tratta di un aggiornamento che supera le versioni del 2007 e del 2012, con l’intento di rafforzare le competenze di base, introdurre nuovi strumenti didattici e allineare la scuola italiana alle sfide di un mondo sempre più digitale e globale. Le novità entreranno in vigore a partire dall’anno scolastico 2026/27, dando a scuole, editori e docenti il tempo di aggiornare programmi, libri di testo e metodologie.

Infanzia e primaria: il ritorno alle basi e l’apertura al digitale

Fin dalla scuola dell’infanzia l’accento viene posto sullo sviluppo delle capacità narrative, sul gioco come strumento educativo e sull’abitudine a elaborare ipotesi e soluzioni a problemi concreti. L’idea è quella di coltivare curiosità, immaginazione e pensiero critico già nei primi anni di vita scolastica. Nella primaria si rafforza invece lo studio tradizionale della lingua italiana: tornano i riassunti, la scrittura in corsivo, lo studio delle regole grammaticali e la memorizzazione di poesie. A queste pratiche consolidate si affianca però una novità di grande rilievo, ossia l’introduzione dell’informatica come disciplina stabile. Non si tratta soltanto di insegnare agli alunni a utilizzare un computer, ma di farli avvicinare al pensiero computazionale, al linguaggio dei nuovi media e alla cittadinanza digitale. Una trasformazione che richiederà un adeguamento dei libri di testo e la formazione del personale docente.

Secondaria di primo grado: logica, latino e STEM

 

Con l’ingresso nella scuola media, il percorso formativo si arricchisce di nuove sfide. La più significativa è il ritorno del latino, che potrà essere introdotto a partire dalla seconda classe. Pur non essendo obbligatorio, esso viene considerato uno strumento prezioso per rafforzare la comprensione della lingua italiana, stimolare il ragionamento logico e legare i ragazzi alle radici della cultura europea. Accanto alla valorizzazione della dimensione umanistica, le discipline STEM – scienze, tecnologia, ingegneria e matematica – assumono un ruolo sempre più centrale. Si punta a un approccio laboratoriale che integri esperimenti, coding, robotica e attività pratiche, stimolando gli studenti a risolvere problemi complessi e a sviluppare competenze logiche avanzate. Sul fronte letterario, le nuove Indicazioni prevedono un ampliamento dei testi di studio: dai grandi classici dell’epica antica e medievale, fino alla letteratura italiana dell’Ottocento. Anche storia e geografia ritrovano centralità, con l’obiettivo di restituire agli studenti una visione chiara delle radici culturali e dei legami tra civiltà antiche e mondo contemporaneo.

Lingue, musica ed educazione trasversale

Un altro pilastro della riforma riguarda l’insegnamento delle lingue straniere. Alla primaria si punta al raggiungimento del livello A1 del Quadro Comune Europeo, mentre alle medie si eleva l’asticella fino al livello A2. La conoscenza linguistica diventa così una competenza di base per la cittadinanza europea e globale. Allo stesso tempo, viene potenziata l’educazione musicale. Non con l’intento di creare musicisti professionisti, ma per stimolare la sensibilità all’ascolto, la comprensione dei linguaggi sonori e la capacità di espressione artistica. Fin dall’infanzia i bambini saranno guidati a riconoscere e interpretare suoni, ritmi e melodie. Le nuove Indicazioni pongono inoltre attenzione alle competenze trasversali e alla cittadinanza attiva. La valutazione dovrà documentare il percorso degli studenti non solo in termini di nozioni, ma anche di abilità, atteggiamenti e capacità relazionali, con un approccio graduale e sistematico.

Riferimenti normativi e attuazione

Il nuovo documento ministeriale rappresenta l’evoluzione delle Indicazioni Nazionali del 2012, approvate con il D.M. 254/2012. Con l’aggiornamento del 2025 si apre una fase che prevede la consultazione con scuole, famiglie e comunità educante. L’attuazione è programmata in modo progressivo, per consentire la revisione dei materiali didattici e la formazione degli insegnanti. Dal punto di vista operativo, l’entrata in vigore è prevista per l’anno scolastico 2026/27. Ciò significa che i prossimi mesi saranno cruciali per predisporre linee guida, percorsi formativi e strumenti che permettano alle scuole di affrontare con serenità questa transizione.

una sfida tra tradizione e innovazione

Le nuove Indicazioni Nazionali del 2025 disegnano una scuola che guarda al futuro senza dimenticare le sue radici. Da un lato, il ritorno del latino e l’attenzione ai grandi classici della letteratura rafforzano l’identità culturale; dall’altro, l’informatica, le STEM e le competenze digitali proiettano gli studenti nel mondo di domani. Il percorso è ambizioso e richiede risorse, formazione e collaborazione tra tutte le componenti della comunità scolastica. Ma rappresenta anche un’opportunità: quella di offrire alle nuove generazioni strumenti solidi, critici e creativi per affrontare un mondo in rapido cambiamento.

Le immagini presenti su questo sito sono tutte libere da copyright o generate con tecnologia AI

Segui il nostro canale

 

WHATSAPP

 

Segui la nostra pagina

 

FACEBOOK

 

Segui il nostro Canale

 

TIKTOK

 

Segui il nostro Canale

 

YOUTUBE

 

Per inviare notizie, comunicati, lettere aperte, video, segnalazioni varie e proposte di collaborazione scrivi a:

redazione@infoscuola24.it