Incrementi medi mensili di 144 euro per i docenti e 105 euro per il personale ATA. Previsti anche arretrati e una tantum fino a 1.640 euro
È stata siglata il 5 novembre 2025, presso l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN), l’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il comparto Istruzione e Ricerca relativo al triennio 2022-2024.
Come riportato nel comunicato pubblicato sul sito dell’ARAN, le parti hanno convenuto di limitare questa tornata negoziale alle materie riguardanti il trattamento economico e le relazioni sindacali, con l’obiettivo di garantire una rapida erogazione degli incrementi retributivi attesi dal personale. Le questioni di carattere normativo saranno invece oggetto della prossima contrattazione riferita al triennio 2025-2027, alla luce del nuovo atto di indirizzo già trasmesso.
Gli aumenti previsti
L’accordo prevede aumenti retributivi medi mensili pari a:
- 144 euro per il personale docente;
- 105 euro per il personale ATA.
Sono inoltre riconosciuti arretrati e una tantum pari a 1.640 euro per i docenti e 1.400 euro per il personale ATA. Incrementi specifici riguardano anche gli altri comparti del settore:
- Università: +141 euro medi mensili;
- Enti di ricerca: +211 euro;
- AFAM: +173 euro.
I prossimi passaggi
Una volta completato l’iter di controllo, l’ipotesi consentirà l’erogazione effettiva degli aumenti, degli arretrati e della quota una tantum direttamente in busta paga nei prossimi mesi.
L’ARAN, nel comunicato ufficiale, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, sottolineando come il prossimo ciclo contrattuale sarà determinante per affrontare le riforme di natura giuridica che interesseranno l’intero comparto Istruzione e Ricerca.
Leggi il comunicato ufficiale dell’ARAN >>> CLICCA QUI
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