Scoppia la polemica politica su un incontro di quattro mesi fa con Priscilla. La drag queen: “Parlato di bullismo, omofobia e istruzione”. D’Aprile (Uil Scuola): “Basta polemiche strumentali, la scuola sia aperta al confronto”.
ACERRA – Un intervento avvenuto quattro mesi fa in un liceo di Acerra è diventato in queste ore terreno di scontro politico. Al centro del dibattito l’incontro tra la drag queen Priscilla (Mariano Gallo, noto volto televisivo e conduttrice di Drag Race Italia) e gli studenti del liceo B. Munari, organizzato nell’ambito delle giornate dedicate allo studente.
Priscilla aveva raccontato sui social dell’iniziativa, sottolineando che era stata “voluta dagli stessi studenti e studentesse del triennio” e che si era svolta alla presenza di “insegnanti e della dirigente scolastica, con entusiasmo e partecipazione”. Durante l’incontro si è parlato di bullismo, omofobia, importanza dell’istruzione e diritti civili. “È stato un momento di confronto prezioso – ha spiegato –. Abbiamo parlato anche di discriminazioni e di politica intesa come partecipazione attiva. Ho trovato nei ragazzi e nelle ragazze una tale consapevolezza che mi ha commosso”.
Ma le parole pronunciate mesi fa sono tornate oggi al centro della cronaca. Il deputato leghista Rossano Sasso, capogruppo in Commissione Cultura alla Camera, ha annunciato un’interrogazione parlamentare indirizzata al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Sasso ha parlato di “una drag queen bardata di kefiah che parla a studenti dai 13 ai 17 anni”, lamentando che l’intervento non fosse stato affidato a “pedagogisti, psicologi o esperti”, bensì a una figura “senza alcuna competenza, che fa formazione dicendo che ciò che viene costruito a scuola viene distrutto a casa dalle famiglie”.
Sulla stessa linea anche Fratelli d’Italia, con il coordinatore cittadino Vincenzo Riemma che ha definito l’episodio “deludente e preoccupante”. Riemma ha attaccato duramente il contenuto dell’incontro, accusando la scuola di voler “sostituirsi al ruolo educativo delle famiglie con influencer senza titoli né competenze” e ha annunciato la richiesta di chiarimenti all’amministrazione locale.
A riportare il dibattito su un piano istituzionale e pedagogico è stato il segretario generale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, che ha invitato a “superare le polemiche strumentali”. Parlando con l’ANSA, D’Aprile ha ricordato che “la scuola deve essere un ambiente aperto, inclusivo e rispettoso della libertà di espressione”, e ha sottolineato l’importanza di affrontare temi come l’identità di genere e la diversità in modo serio e competente. “I valori li insegnano i nostri docenti, con passione e professionalità. Serve promuovere il pensiero critico, non la censura”, ha concluso.
Il caso di Acerra si inserisce in un contesto nazionale sempre più acceso sul ruolo della scuola nella formazione civile e culturale dei giovani. La polemica, scaturita da un evento passato e documentato pubblicamente, riapre il confronto su chi debba parlare agli studenti e su quali siano i confini tra educazione, libertà di espressione e indirizzo politico.
POTREBBE INTERESSARTI
Supplenze: quando spettano il sabato e la domenica e la continuità
Canale WHATSAPP di InfoScuola24
CLICCA SULL’ICONA E ISCRIVITI
Per inviare notizie, comunicati, lettere aperte, video, segnalazioni varie e proposte di collaborazione scrivi a:
redazione@infoscuola24.it