Indagini della Guardia di Finanza in diverse province svelano frodi e acquisti non formativi. Sasso (Lega): “Fare piena chiarezza in Parlamento”
Le indagini avviate dalla Guardia di Finanza in diverse province italiane hanno riportato al centro del dibattito pubblico l’uso improprio della Carta del docente, il bonus statale da 500 euro annui destinato agli insegnanti per l’aggiornamento professionale e l’acquisto di strumenti utili alla didattica.
Il tema ha assunto rilievo anche politico: Rossano Sasso, deputato della Lega e capogruppo in commissione Cultura, ha annunciato un’interrogazione parlamentare.
“Chi tradisce la finalità educativa della Carta del docente danneggia non solo le casse dello Stato, ma anche la dignità di chi la utilizza correttamente per migliorare le proprie competenze”, ha dichiarato Sasso, chiedendo trasparenza sull’inchiesta in corso.
L’inchiesta della Guardia di Finanza
Secondo quanto riportato da Il Giornale il 5 ottobre, le indagini – riferite al periodo 2021-2023 – hanno fatto emergere acquisti non coerenti con le finalità formative previste dalla normativa, come smart TV ed elettrodomestici, con sanzioni già comminate per circa 200mila euro.
I casi più rilevanti
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Catanzaro: coinvolti oltre 60 docenti e un esercente. Contestate spese per circa 200mila euro destinate a beni non riconducibili all’aggiornamento professionale.
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Cosenza: schema di frode più articolato, con falsificazione della documentazione fiscale per far figurare come “ammissibili” prodotti di altro genere. Il guadagno illecito stimato è di 135mila euro.
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Roma e Macerata: accertate pratiche analoghe, con 19 docenti e un esercente sotto indagine. Le operazioni sono tuttora in fase di verifica.
Un danno per la scuola e per lo Stato
L’inchiesta evidenzia un uso distorto di una misura pensata per sostenere la qualità dell’insegnamento. L’acquisto di beni estranei alla didattica non solo costituisce illecito amministrativo e, in alcuni casi, penale, ma rappresenta un danno per le finanze pubbliche e mina la fiducia verso uno strumento che, se utilizzato correttamente, contribuisce alla formazione e all’innovazione nella scuola italiana.
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