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Al convegno “Liberi dalle droghe, liberi dalle paure”, il ministro per la Famiglia Eugenia Roccella richiama l’attenzione sul ruolo centrale dei genitori nell’educazione dei figli.
Annunciato un piano da 100 milioni di euro per rafforzare i Centri per la Famiglia e il dialogo scuola–famiglia nella prevenzione delle dipendenze.
Educare alla responsabilità partendo dalla famiglia
Durante il convegno nazionale “Liberi dalle droghe, liberi dalle paure”, il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha posto l’accento su una questione che tocca da vicino il mondo della scuola: la tendenza, sempre più diffusa, a delegare alla scuola funzioni che un tempo erano considerate proprie della famiglia.
«Si cerca di trasferire compiti educativi dalla famiglia alla scuola, ma vorrei evitarlo», ha dichiarato Roccella, ribadendo che la vera alleanza educativa deve nascere dal coinvolgimento diretto dei genitori, primi responsabili della crescita e della formazione dei figli.
L’allarme: nuove droghe e scarsa consapevolezza
Il ministro ha inoltre evidenziato la necessità di un’azione informativa più incisiva rivolta alle famiglie, in particolare sul tema delle nuove sostanze stupefacenti che si diffondono tra i giovani.
Secondo Roccella, il consumo di alcune droghe “emergenti” è in aumento, mentre le famiglie non sempre dispongono di strumenti conoscitivi adeguati per riconoscerne i rischi.
L’obiettivo del Governo è quindi quello di “rafforzare la consapevolezza dei genitori”, promuovendo campagne informative e percorsi di prevenzione condivisi tra scuola, servizi sociali e centri per la famiglia.
Un investimento da 100 milioni per i Centri Famiglia
Tra gli interventi concreti illustrati da Roccella figura il finanziamento di 100 milioni di euro destinato al potenziamento dei Centri per la Famiglia.
Queste strutture, già presenti in modo disomogeneo sul territorio, avranno ora un ruolo definito a livello nazionale, pur mantenendo un’impostazione sussidiaria che consente alle Regioni di adattare le attività alle specifiche realtà locali.
La nuova governance, ha spiegato il ministro, prevede che tutti i centri garantiscano un dialogo strutturato e continuo con le famiglie sul tema della prevenzione, con particolare attenzione ai rischi legati al consumo di droga tra gli adolescenti.
L’alleanza scuola-famiglia: un equilibrio da ricostruire
Roccella ha poi rilanciato il tema del rapporto tra scuola e famiglia, invitando a non confondere i ruoli ma a rafforzarne la collaborazione.
«La famiglia deve recuperare il proprio ruolo educativo – ha detto – e lo Stato deve sostenerla affinché possa esercitarlo pienamente».
L’idea di “alleanza educativa”, quindi, viene declinata in chiave di complementarità: la scuola come luogo di formazione e apprendimento, la famiglia come primo presidio di educazione e responsabilità.
Un principio che, secondo il ministro, rappresenta anche una strategia di prevenzione contro il disagio giovanile e i fenomeni di dipendenza, oggi in crescita nei contesti scolastici.
Riferimenti normativi e prospettive future
L’intervento di Roccella si inserisce nel quadro delle politiche di sostegno alla genitorialità previste dal Piano Nazionale per la Famiglia e dal Family Act (Legge n. 32/2022), che promuove misure di conciliazione vita-lavoro e servizi territoriali a supporto delle famiglie.
Il finanziamento ai Centri per la Famiglia sarà attuato attraverso decreti ministeriali in fase di definizione, con il coinvolgimento diretto delle Regioni e degli enti locali.
Il messaggio politico e culturale è chiaro: rafforzare la famiglia significa rafforzare anche la scuola.
In un tempo in cui le fragilità educative crescono e le emergenze sociali si moltiplicano, l’obiettivo – conclude il ministro – è restituire ai genitori “la fiducia e la consapevolezza di essere i primi educatori dei propri figli”.
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