Dal modello G alle graduatorie, passando per i ricorsi e le convocazioni: guida pratica per gli aspiranti ATA in prima fascia.
Ogni anno, migliaia di lavoratori del personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario) presentano la domanda per l’inserimento nella graduatoria di prima fascia ATA 24 mesi. Ma una volta inviata la domanda, cosa succede? Quali sono i passaggi successivi da seguire per arrivare all’assegnazione di una supplenza?
In questo articolo ti guidiamo passo dopo passo, dalla domanda fino alla convocazione per l’assunzione.
1. La Domanda di Inserimento nella Graduatoria 24 Mesi
La domanda si presenta ogni anno, in primavera, tramite Istanze Online. Requisito fondamentale: aver maturato almeno 24 mesi (23 mesi e 16 giorni) di servizio in uno dei profili ATA.
2. La Compilazione del Modello G
Dopo la domanda, si attende l’apertura della funzione per il Modello G, sempre su Istanze Online.
– Il modello G serve per scegliere le scuole (fino a 30) in cui si vuole essere inseriti per le supplenze temporanee da graduatorie di istituto. L’ordine delle scuole indicato nell’allegato G non ha alcun effetto sull’assegnazione delle supplenze.
– La mancata compilazione del modello G equivale a rinunciare a comparire nelle graduatorie di istituto per supplenze brevi.
Attenzione: la scadenza per il modello G è separata dalla domanda principale e viene comunicata con apposita nota dal Ministero o dagli Uffici Scolastici Regionali.
3. Graduatorie Provvisorie: Verifica e Ricorso
Dopo l’elaborazione delle domande, gli Uffici Scolastici Provinciali (USP) pubblicano le graduatorie provvisorie.
È il momento per controllare:
il punteggio attribuito
la posizione in graduatoria
eventuali errori anagrafici o di servizio
In caso di errori o omissioni, è possibile presentare reclamo entro 10 giorni dalla pubblicazione, secondo le modalità indicate dall’USP (in genere via PEC o apposito modulo).
4. Graduatorie Definitive: Graduatoria “ufficiale”
Esaminati i reclami, gli USP pubblicano le graduatorie definitive, che non sono più impugnabili.
È su queste graduatorie che si basano le convocazioni per le supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche, a partire dal 1° settembre.
Convocazioni e Calendari per le Assegnazioni
Ogni USP pubblica poi un calendario per le convocazioni, spesso tra fine luglio e agosto. Tuttavia, in alcune regioni le convocazioni partono in ritardo e, in certi casi, vengono pubblicati addirittura due distinti calendari di assegnazioni, generando confusione tra i candidati.
– Le modalità possono variare:
In presenza (convocazione fisica )
Online (scelta da remoto tramite piattaforma dedicata )
-In fase di convocazione il candidato può:
Scegliere la sede tra quelle disponibili
Accettare o rinunciare all’incarico
Nota bene:
Le sedi disponibili non sempre coincidono con tutte le scuole del territorio: vengono proposte solo le sedi rimaste vacanti o disponibili al momento della convocazione.
Una volta assegnato l’incarico, è fortemente consigliato accettarlo, poiché la rinuncia può compromettere la possibilità di ottenere altre nomine nella stessa fase o successivamente.
Attenzione: In caso di assenza o mancata risposta, si è considerati rinunciatari.
6. Assegnazione dell’Incarico: Come Funziona
L’assegnazione segue l’ordine di graduatoria e la disponibilità delle sedi.
-L’incarico può essere:
Annuale (31 agosto)
Fino al termine delle attività didattiche (30 giugno)
-Dopo l’assegnazione, si firma il contratto individuale direttamente con la scuola scelta e si prende servizio dal 1° settembre.
Entrare nella graduatoria ATA 24 mesi di prima fascia è il primo passo per ottenere un incarico annuale nella scuola. Ma è importante seguire attentamente ogni fase successiva, rispettare le scadenze e controllare le comunicazioni del proprio Ufficio Scolastico Provinciale.
Ritardi e Disparità Regionali: Una Ferita Aperta per il Personale ATA
Una delle criticità più gravi e ricorrenti riguarda la gestione disomogenea delle convocazioni tra le diverse regioni e province. In molte realtà territoriali, le assegnazioni avvengono con forte ritardo, spesso ben oltre i termini previsti, arrivando in alcuni casi fino a ottobre o addirittura novembre, quando l’anno scolastico è già abbondantemente iniziato.
A peggiorare la situazione, in alcune province vengono pubblicati due o tre calendari distinti, con aggiornamenti parziali e comunicazioni frammentarie, che generano confusione e disorientano i candidati.
Questo sistema a rilascio “scaglionato” non solo compromette la trasparenza, ma penalizza pesantemente i lavoratori, che si trovano nell’incertezza per settimane, senza poter pianificare spostamenti, contratti o impegni familiari.
È indispensabile un intervento a livello centrale, che garantisca criteri, scadenze e modalità di assegnazione uniformi su tutto il territorio nazionale, nel rispetto della dignità e dei diritti del personale ATA.
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