Dopo le occupazioni, i dirigenti devono segnalare i reati e garantire la sicurezza dei locali. Dubbi su chi debba effettuare la sanificazione: ATA o ditte esterne?

Le occupazioni scolastiche tornano al centro del dibattito con l’inizio del nuovo anno: in diversi istituti italiani, le proteste studentesche hanno portato alla sospensione delle attività didattiche per giorni o settimane, lasciando dietro di sé non solo danni materiali ma anche una complessa gestione del rientro. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, con una recente nota di chiarimento inviata ai dirigenti scolastici, ha fornito indicazioni puntuali sulle responsabilità legali, disciplinari e organizzative derivanti da tali episodi.

Secondo il Ministero, le occupazioni rappresentano non solo una violazione delle regole di convivenza civile e scolastica, ma anche un grave pregiudizio al diritto allo studio per gli studenti non coinvolti. Oltre al danno educativo, si registra spesso un impatto economico importante: arredi danneggiati, computer e dispositivi informatici sottratti o inutilizzabili, laboratori vandalizzati, bagni fuori uso e sporcizia diffusa.

Pulizie straordinarie e ripristino degli ambienti: chi deve intervenire

Uno dei punti più delicati del dopo-occupazione riguarda la riapertura in sicurezza degli edifici scolastici. Il Ministero precisa che le spese per le pulizie straordinarie e la sostituzione dei beni danneggiati devono essere poste a carico degli studenti responsabili o, in mancanza, dei loro genitori, in base al principio di responsabilità civile sancito dal Codice civile (artt. 2043 e 2048).

Tuttavia, nella pratica quotidiana, il compito di ripristinare le condizioni igieniche minime ricade spesso sui collaboratori scolastici (ATA), che si trovano a dover gestire situazioni complesse: aule completamente da svuotare, corridoi ingombri, bagni inagibili, cucine improvvisate e sporcizia diffusa.

Molti sindacati del comparto scuola sottolineano come in questi casi non si tratti di semplici pulizie ordinarie, ma di veri e propri interventi di bonifica. «Il personale ATA – ricordano alcune sigle – non può essere lasciato solo ad affrontare carichi di lavoro straordinari, spesso in condizioni non sicure e senza adeguati dispositivi di protezione».

Sanificazione o bonifica? Cosa prevede la normativa

Il D.Lgs. 81/2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro impone al dirigente scolastico, in qualità di datore di lavoro, di verificare la salubrità dei locali prima del rientro di studenti e personale. In presenza di sporcizia, danni strutturali o potenziale contaminazione biologica (ad esempio residui organici, muffe o rifiuti accumulati), il dirigente deve valutare se procedere con una sanificazione straordinaria.

In tali casi, come chiarito anche da numerose note degli Uffici Scolastici Regionali, è opportuno affidare l’intervento a ditte specializzate esterne, che garantiscano la corretta esecuzione delle operazioni nel rispetto delle norme sanitarie vigenti. Solo dopo la certificazione dell’avvenuta pulizia e sanificazione, gli ambienti possono essere riaperti al pubblico e al personale.

Pertanto, se le condizioni igieniche risultano compromesse, non è opportuno gravare sui collaboratori scolastici con attività che vanno oltre la loro mansione contrattuale (profilo ATA – area A del CCNL Istruzione e Ricerca). In tali situazioni, il dirigente può e deve procedere alla richiesta di intervento straordinario da parte di una ditta esterna, eventualmente rivalendosi sui responsabili dei danni.

Responsabilità e segnalazione dei reati

La nota ministeriale richiama infine l’obbligo, da parte dei dirigenti scolastici, di segnalare alle autorità competenti eventuali reati commessi durante le occupazioni: danneggiamenti, furti, violazioni di domicilio, interruzione di pubblico servizio.
La mancata denuncia può configurare omissione d’atti d’ufficio. Parallelamente, ogni istituto è tenuto ad applicare le sanzioni disciplinari previste dal regolamento interno, fino all’eventuale sospensione o esclusione temporanea degli studenti responsabili.

In passato, la Corte dei Conti ha più volte ribadito che i danni patrimoniali causati da occupazioni scolastiche non possono ricadere sulla collettività: spetta agli autori risarcire la scuola, anche mediante azioni legali civili promosse dall’ente proprietario o dal dirigente in rappresentanza dello Stato.

Il ruolo dei collaboratori scolastici: tra senso del dovere e limiti contrattuali

In molti istituti, però, la realtà si traduce in giorni di lavoro intenso per il personale ATA, spesso chiamato a “rimettere in piedi” la scuola in tempi strettissimi. Pavimenti da lavare, banchi da ricollocare, rifiuti da smaltire e ambienti da arieggiare diventano un impegno straordinario che meriterebbe riconoscimento economico o compensativo, come previsto dagli istituti contrattuali di straordinario o di intensificazione.

Le organizzazioni sindacali invitano i dirigenti a valutare attentamente l’entità dei danni e la sicurezza dei lavoratori prima di farli rientrare nei locali occupati. In caso di rischi per la salute, deve prevalere il principio di precauzione, con accesso vietato fino a sanificazione completata e ambienti dichiarati idonei.

Serve una gestione condivisa e preventiva

Le occupazioni scolastiche rappresentano da sempre un terreno delicato di confronto tra diritto alla protesta e tutela del bene pubblico. La posizione del Ministero è chiara: i danni e le pulizie straordinarie non devono gravare sulle scuole, né tanto meno sul personale ATA.
Il rientro in sicurezza deve essere organizzato nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, della dignità dei lavoratori e del principio di responsabilità individuale.

Solo una collaborazione tra studenti, dirigenti, personale ATA e famiglie può evitare che momenti di protesta si trasformino in emergenze logistiche e amministrative difficili da gestire, a scapito dell’intera comunità scolastica.

 

 

Le immagini presenti su questo sito sono tutte libere da copyright o generate con tecnologia AI

Segui il nostro canale

👉WHATSAPP

 

Segui la nostra pagina

👉FACEBOOK

 

Segui il nostro Canale

👉TIKTOK

 

Segui il nostro Canale

👉 YOUTUBE

 

Segui il nostro Canale

👉 TELEGRAM

 

Per inviare notizie, comunicati, lettere aperte, video, segnalazioni varie e proposte di collaborazione scrivi a:

redazione@infoscuola24.it