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Una lettrice ci chiede se può accettare una supplenza breve pur essendo in NASpI e in gravidanza. Ecco il vademecum completo con tutte le tutele e i passaggi da seguire.
Una lettrice ci scrive: “Sono in NASpI e incinta, posso accettare una supplenza breve?”
Una lettrice ci chiede: “Attualmente sono in NASpI, sono incinta e dal 24 novembre entrerò in maternità obbligatoria. Ho ricevuto una convocazione di 20 giorni: posso accettarla e mettermi in gravidanza a rischio? Si può chiedere la maternità fuori nomina?”
Domanda frequente e più che legittima, soprattutto tra il personale precario della scuola.
Vediamo cosa prevede la normativa e come gestire correttamente i vari passaggi.
NASpI e supplenze: quando si può accettare
Chi percepisce NASpI può accettare una supplenza breve o temporanea senza problemi, ma con alcune differenze:
Se prende effettivamente servizio, anche per un solo giorno, la NASpI si sospende e inizia il contratto scolastico, con tutte le tutele previste per le lavoratrici in gravidanza. Se accetta la nomina ma non prende servizio (solo presa di servizio in differita), rimane in NASpI e non può usufruire dell’interdizione per gravidanza a rischio, che è riconosciuta solo a chi ha già un rapporto di lavoro attivo, quindi serve anche “presa di servizio a distanza”
Gravidanza a rischio e interdizione anticipata
L’interdizione anticipata è prevista dal D.Lgs. 151/2001 (Testo Unico sulla maternità e paternità, art. 17).
Può essere disposta quando la gravidanza è considerata a rischio per motivi sanitari o per condizioni lavorative incompatibili con lo stato interessante.
In questo caso, la lavoratrice ha diritto al 100% della retribuzione a carico dell’INPS, per tutto il periodo di interdizione, fino alla maternità obbligatoria.
🔴 Attenzione però:
perché l’interdizione sia valida, serve un certificato medico telematico, trasmesso direttamente all’INPS (non basta un documento cartaceo del ginecologo privato).
Solo dopo la trasmissione telematica del certificato, l’INPS può riconoscere il provvedimento e trasmetterlo all’Ufficio scolastico o alla scuola.
La presa di servizio a distanza
Se il certificato telematico è già stato emesso, la docente o l’ATA può effettuare la presa di servizio “a distanza”.
La procedura è ormai prassi consolidata e si basa su un principio di buon senso: non si può obbligare una lavoratrice in interdizione per gravidanza a rischio a recarsi fisicamente sul luogo di lavoro.
Basta quindi:
- Accettare la nomina comunicandolo via mail alla scuola;
- Allegare il certificato telematico di interdizione;
- Dichiarare nella mail di effettuare la “presa di servizio in modalità telematica per interdizione anticipata per gravidanza a rischio”.
La scuola procederà con la registrazione del contratto e la trasmissione all’INPS per l’erogazione dell’indennità.
E se la maternità obbligatoria inizia prima della presa di servizio?
Se la supplenza dovesse iniziare dopo l’inizio della maternità obbligatoria, è comunque possibile chiedere la maternità fuori nomina, prevista sempre dal D.Lgs. 151/2001.
In questo caso l’indennità è riconosciuta dall’INPS anche in assenza di un contratto attivo, purché la nomina fosse spettante nel periodo interessato.
BREVE VADEMECUM PER CHI È IN NASpI E IN GRAVIDANZA
1️⃣ Accetta la nomina
Puoi accettare la supplenza anche se sei in NASpI e in gravidanza.
2️⃣ Chiedi al medico la certificazione telematica
Il ginecologo (ASL o convenzionato) deve trasmettere all’INPS un certificato medico telematico di gravidanza a rischio: non basta un documento cartaceo.
3️⃣ Comunica la presa di servizio (anche a distanza)
Una volta ottenuto il certificato, invia alla scuola:
la mail di accettazione della nomina, la richiesta di presa di servizio telematica, il numero di protocollo del certificato INPS.
4️⃣ Attendi la registrazione del contratto
La scuola inserirà il contratto e l’INPS erogherà l’indennità per interdizione o maternità.
5️⃣ Se la nomina inizia dopo la maternità obbligatoria
Presenta domanda di maternità fuori nomina all’INPS, allegando la convocazione e la documentazione medica.
Ricordiamoci sempre che…
Le docenti e il personale ATA in gravidanza non devono rinunciare a una nomina per timore di perdere le tutele economiche.
L’ordinamento garantisce piena copertura — anche in caso di NASpI, supplenza breve o interdizione anticipata — a condizione che la documentazione sia corretta e inviata con le modalità telematiche previste.
La maternità è un diritto, non un ostacolo al lavoro: conoscere bene le regole permette di esercitarlo senza rinunce né rischi.
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