Lezioni rimandate, comunicazioni tardive, calendari disumani: il percorso di specializzazione da 40 CFU per il sostegno inizia tra disservizi e proteste. Arrivano le prime richieste di rimborso
Una mattinata surreale quella vissuta oggi dai docenti iscritti ai percorsi di specializzazione sul sostegno organizzati da INDIRE. Centinaia di corsisti sono rimasti per ore davanti al proprio computer in attesa di accedere alle aule virtuali, senza alcuna possibilità di collegamento. Solo in seguito — e con un evidente ritardo — l’ente ha comunicato che, a causa di problemi tecnici con il fornitore della piattaforma, le lezioni sarebbero state sospese e rinviate al pomeriggio o, addirittura, a domani. Un primo aggiornamento era stato promesso per le ore 11, poi ulteriormente posticipato alle 13:30, lasciando i docenti nell’incertezza totale su quando, e se, le attività sarebbero partite.
Un esordio che conferma i timori emersi sin dalle prime comunicazioni ufficiali. I percorsi INDIRE sembrano infatti aver preso il via all’insegna dell’improvvisazione, con gravissime criticità soprattutto sul piano della comunicazione. Ai corsisti è stato fornito un unico indirizzo mail di riferimento, spesso privo di risposte, mentre le informazioni fondamentali — tra cui il calendario delle lezioni — sono state trasmesse con appena due giorni di anticipo. Il programma? Una vera maratona, con giornate fitte di impegni e ritmi considerati insostenibili.
A destare particolare preoccupazione è anche l’assenza di indicazioni per i docenti che dal 1° settembre saranno già in servizio nelle scuole: nessuna nota operativa, nessuna istruzione su come conciliare formazione e lavoro. Il tutto mentre il caldo estivo e la pressione psicofisica aumentano il rischio di stress e malessere.
La situazione ha spinto già da stamattina numerosi docenti a contattare le proprie organizzazioni sindacali e i propri legali per chiedere il rimborso delle quote versate e tutelarsi sotto il profilo della salute. Le segnalazioni parlano di una piattaforma che fin dalla fase delle iscrizioni si è rivelata inadatta a gestire un afflusso così elevato di utenti e di un’organizzazione frettolosa e malgestita, culminata in un esordio che, a detta di molti, è stato un autentico fallimento.
Non resta che attendere i prossimi sviluppi, ma una cosa è certa: il TFA INDIRE, almeno sul fronte organizzativo, parte col piede sbagliato.
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