Le principali novità

Per il 2025 il Governo conferma e amplia le misure a sostegno delle lavoratrici madri, introducendo due strumenti distinti ma complementari:

  • Esonero contributivo IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) per le lavoratrici dipendenti con tre o più figli, che consente di non versare i contributi previdenziali a carico della lavoratrice, aumentando il netto in busta paga fino a un massimo di 3.000 euro annui (pari a circa 250 euro mensili).
  • Bonus mamme 2025, un nuovo contributo economico mensile di 40 euro (fino a 480 euro annui), destinato alle lavoratrici con due figli e reddito da lavoro fino a 40.000 euro annui.

Entrambe le misure riguardano anche il personale del comparto scuola — docenti, ATA, dirigenti e personale amministrativo — e si collocano nel quadro delle politiche di sostegno alla genitorialità e all’occupazione femminile.

Riferimenti normativi

L’esonero contributivo per le madri lavoratrici con almeno tre figli è previsto dall’articolo 1, comma 180, della Legge 30 dicembre 2023, n. 213 (Legge di Bilancio 2024).
Il beneficio è stato esteso anche per il 2025, con decorrenza fino al 31 dicembre 2026, o fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.

Il Bonus mamme 2025 è stato invece introdotto dal Decreto-Legge 30 giugno 2025, n. 95, convertito con modificazioni dalla Legge 8 agosto 2025, n. 118, che ne ha definito i requisiti e le modalità operative.

Esonero contributivo per le madri con tre o più figli

Chi può beneficiarne

L’esonero contributivo spetta alle lavoratrici che rispettano i seguenti requisiti:

  • essere madri di almeno tre figli;
  • avere un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;
  • il figlio più piccolo deve avere meno di 18 anni;
  • non aver già presentato domanda nel 2024, se il beneficio era stato già riconosciuto.

Il personale docente, educativo, ATA e dirigenziale delle istituzioni scolastiche può accedere al beneficio, così come il personale dell’amministrazione centrale e periferica del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Come funziona

L’esonero riguarda i contributi previdenziali a carico della lavoratrice (IVS), con esclusione dei contributi dovuti dal datore di lavoro.
Il vantaggio economico si traduce in un aumento del netto mensile in busta paga, fino a un massimo di 3.000 euro annui, pari a circa 250 euro mensili.

Durata del beneficio

L’esonero è riconosciuto fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo e comunque non oltre il 31 dicembre 2026.
Il datore di lavoro, ricevuta la richiesta della lavoratrice, applica la riduzione contributiva direttamente in busta paga.

Modalità di presentazione della domanda

Dal 7 ottobre 2025 le lavoratrici del comparto scuola possono presentare la richiesta tramite il portale SIDI, seguendo il percorso:
Area personale → Tutti i servizi → Decontribuzione di maternità.

È necessario accedere con SPID, CIE o eIDAS e inserire i codici fiscali dei figli, compreso quello del più piccolo.
I dati anagrafici della lavoratrice sono precompilati e la domanda, una volta inviata, non può essere modificata.
Le segreterie scolastiche possono fornire assistenza nella compilazione, anche attraverso il servizio Help Desk Amministrativo-Contabile (HDAC).

Bonus mamme 2025: 40 euro al mese per le lavoratrici con due figli

A chi è rivolto

Il nuovo Bonus mamme 2025 spetta alle lavoratrici:

  • con due figli e reddito da lavoro annuo non superiore a 40.000 euro;
  • con contratto di lavoro dipendente (a tempo determinato o indeterminato), autonome o libere professioniste;
  • fino al decimo anno di età del figlio più piccolo, in caso di contratto a tempo indeterminato;
  • fino al diciottesimo anno in caso di contratto a tempo determinato o lavoro autonomo.

Per le lavoratrici con tre o più figli che non possiedono un contratto a tempo indeterminato, la misura del Bonus sostituisce l’esonero contributivo.

Importo e modalità di erogazione

Il Bonus è pari a 40 euro mensili per ogni mese, o frazione di mese, in cui si è svolta attività lavorativa nel corso del 2025, fino a un massimo di 480 euro annui.
L’importo sarà erogato in un’unica soluzione nel mese di dicembre 2025, non è soggetto a tassazione e non concorre alla formazione del reddito o dell’ISEE.

Presentazione della domanda

La domanda potrà essere presentata online sul portale INPS, accedendo con SPID, CIE, CNS o eIDAS, oppure tramite Contact Center (numero verde 803 164 da rete fissa o 06 164 164 da cellulare).
Le modalità operative saranno definite da una circolare INPS di prossima pubblicazione.


Tabella riepilogativa

Misura Destinatarie Importo massimo Requisiti principali Modalità di richiesta
Esonero contributivo IVS Madri con tre o più figli, dipendenti a tempo indeterminato Fino a 3.000 € annui (250 €/mese) Figlio più piccolo < 18 anni Tramite portale SIDI o datore di lavoro; misura valida fino al 31/12/2026
Bonus mamme 2025 Madri con due figli o più, dipendenti (anche a tempo determinato) o autonome Fino a 480 € annui (40 €/mese) Reddito ≤ 40.000 €, figlio più piccolo < 10 o < 18 anni (secondo contratto) Domanda all’INPS, erogazione a dicembre 2025

Implicazioni per il personale scolastico

Per docenti, ATA e dirigenti

Le lavoratrici madri del comparto scuola devono verificare attentamente il possesso dei requisiti e la corretta procedura di richiesta:

  • Docenti e ATA a tempo indeterminato con tre o più figli possono beneficiare dell’esonero contributivo direttamente tramite la scuola.
  • Personale a tempo determinato con due figli e reddito fino a 40.000 euro rientra invece nella platea del Bonus mamme.
  • Le dirigenti scolastiche e il personale dell’amministrazione centrale o periferica seguono le stesse modalità operative previste per il personale docente.

Le segreterie scolastiche hanno un ruolo importante nel fornire supporto tecnico, raccogliere le autocertificazioni delle lavoratrici e verificare la correttezza dei dati inseriti.

Attenzione agli errori e alle incompatibilità

È importante ricordare che:

  • non è possibile cumulare il Bonus mamme con l’esonero contributivo;
  • chi ha già usufruito dell’esonero nel 2024 non può ripresentare domanda per lo stesso beneficio nel 2025;
  • eventuali dichiarazioni incomplete o errori nei dati anagrafici dei figli possono comportare la perdita del diritto al beneficio.

Ruolo dei sindacati e delle RSU scolastiche

Le organizzazioni sindacali e le RSU di istituto possono svolgere un ruolo di orientamento e tutela delle lavoratrici, garantendo la massima informazione sui diritti e le scadenze.
È opportuno che i rappresentanti sindacali:

  • diffondano note informative interne con requisiti e modalità di accesso;
  • collaborino con le segreterie scolastiche per agevolare la compilazione delle domande;
  • segnalino tempestivamente eventuali ritardi o disfunzioni dei portali informatici;
  • vigilino sulla corretta applicazione della normativa, anche in relazione a possibili differenze di trattamento tra personale statale e contrattualizzato in altri comparti.

Un sostegno concreto alla maternità nel lavoro scolastico

Le nuove misure 2025 rappresentano un passo importante nel riconoscimento del valore sociale e lavorativo delle madri, soprattutto nel settore scolastico, dove la presenza femminile è preponderante.
L’esonero contributivo e il Bonus mamme, pur diversi nella struttura, condividono un obiettivo comune: sostenere economicamente le lavoratrici con figli e promuovere una maggiore conciliazione tra vita familiare e professionale.

Tuttavia, resta necessario vigilare sull’effettiva accessibilità delle misure, affinché non si trasformino in opportunità teoriche ma in reali strumenti di equità e sostegno.
La trasparenza amministrativa, l’informazione tempestiva e il supporto sindacale rimangono elementi essenziali per garantire che ogni lavoratrice della scuola possa beneficiare pienamente dei propri diritti.

Suggerimenti redazionali e sindacali

🧾 Box pratico — Esempio reale di applicazione

Esempio 1 – Collaboratrice scolastica con tre figli
Maria, collaboratrice scolastica con contratto a tempo indeterminato presso un istituto comprensivo, ha tre figli di 14, 10 e 7 anni.
Dal 1° gennaio 2025, in base all’art. 1, comma 180, della Legge n. 213/2023, può usufruire dell’esonero contributivo IVS.
In pratica, nella sua busta paga non vengono trattenuti i contributi previdenziali a suo carico (circa il 9,19% dello stipendio lordo).
Il vantaggio netto stimato è di circa 220–250 euro mensili, per un totale annuo di 3.000 euro.
La misura resterà attiva fino al compimento dei 18 anni del figlio più piccolo, salvo proroghe.

Esempio 2 – Docente con due figli
Lucia, docente a tempo determinato con reddito lordo annuo di circa 28.000 euro e due figli di 5 e 9 anni, non può accedere all’esonero contributivo, ma rientra nel Bonus mamme 2025.
Compila la domanda tramite portale INPS entro il 31 ottobre 2025 e riceverà a dicembre un bonus di 480 euro in un’unica soluzione, esente da tasse e non rilevante ai fini ISEE.

Risultato: in entrambi i casi, il beneficio è concreto e immediato. L’importante è verificare i requisiti e rispettare le modalità di domanda.

💬 Mini sezione FAQ – Domande frequenti

1️⃣ Posso richiedere sia l’esonero contributivo che il Bonus mamme?

No. Le due misure non sono cumulabili. La lavoratrice deve scegliere quella per cui possiede i requisiti migliori.

2️⃣ Il beneficio vale anche per chi è in part-time?
Sì. Sia l’esonero contributivo sia il Bonus mamme spettano anche alle lavoratrici in part-time, in proporzione all’attività lavorata.

3️⃣ Le supplenti brevi e saltuarie possono accedere al Bonus mamme?
Sì, se hanno due figli e un reddito da lavoro annuo inferiore a 40.000 euro. L’importo sarà comunque proporzionato ai mesi effettivamente lavorati nel 2025.

4️⃣ Chi presenta la domanda in ritardo può recuperare gli arretrati?
Sì, purché la domanda sia presentata entro i termini stabiliti dai decreti attuativi e si dimostri il possesso dei requisiti nel periodo interessato.

5️⃣ Il bonus o l’esonero incidono sul calcolo della pensione?
No. Lo Stato riconosce la contribuzione figurativa, perciò non ci sono penalizzazioni ai fini pensionistici.

6️⃣ Le collaboratrici scolastiche e gli assistenti amministrativi devono rivolgersi al DS o all’ufficio personale per la domanda?
No, la procedura è completamente telematica tramite portale SIDI. Tuttavia, le segreterie possono offrire assistenza nella compilazione o verificare la correttezza dei dati.

📄 Locandina informativa — “Bonus mamme ed esonero contributivo 2025”

(Formato A4 – Testo predisposto per grafica da bacheca sindacale o scolastica)

🎓 INFO SCUOLA 24

BONUS MAMME 2025 & ESONERO CONTRIBUTIVO

💡 Tutte le novità per il personale scolastico

👩‍👧‍👦 ESONERO CONTRIBUTIVO PER MAMME CON TRE O PIÙ FIGLI

Riferimento:

Legge n. 213/2023, art. 1, comma 180

  • Destinatarie: lavoratrici con ≥ 3 figli, contratto a tempo indeterminato
  • Figlio più piccolo: < 18 anni
  • Importo: fino a 3.000 € annui (250 €/mese)
  • Durata: fino al 31 dicembre 2026
  • Domanda: tramite portale SIDI → Decontribuzione di maternità
  • Decorrenza: dal mese successivo alla presentazione

👩‍👧 BONUS MAMME 2025 (nuovo)

Riferimento:

Decreto-Legge n. 95/2025, convertito in Legge n. 118/2025

  • Destinatarie: madri con 2 figli e reddito ≤ 40.000 € annui
  • Contratto: a tempo determinato, indeterminato o autonomo
  • Figlio più piccolo: < 10 anni (T.I.) o < 18 anni (T.D./autonome)
  • Importo: 40 € al mese → 480 € annui
  • Erogazione: unica soluzione a dicembre 2025
  • Domanda: tramite portale INPS (SPID, CIE o CNS)

⚠️ ATTENZIONE

  • Le due misure non sono cumulabili.
  • Chi ha già usufruito dell’esonero nel 2024 non deve ripresentare la domanda.
  • Il beneficio non incide sul calcolo pensionistico.

📅 SCADENZE IMPORTANTI

Scadenza Operazione
7 ottobre 2025 Apertura domande su portale SIDI
31 ottobre 2025 Termine per domanda Bonus mamme INPS
Dicembre 2025 Erogazione Bonus in busta paga o bonifico

📌 SUPPORTO

📍 Rivolgiti alla segreteria scolastica o alla tua RSU di istituto
📞 Per assistenza tecnica: Help Desk Amministrativo Contabile (HDAC)


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