Con la legge di conversione del Decreto PNRR-Scuola, la Carta del Docente viene estesa anche ai docenti con contratto annuale, cambiano però le regole

Dal 2025/26 la Carta del Docente anche ai supplenti annuali

Il 6 giugno 2025 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (n.129) la legge 5 giugno 2025, n. 79, che converte con modifiche il Decreto-Legge n. 45 del 7 aprile 2025, noto come Decreto PNRR-Scuola. Tra le misure più rilevanti per il personale scolastico vi è l’estensione della Carta del Docente anche a una parte del personale precario: a partire dall’anno scolastico 2025/2026, infatti, ne avranno diritto anche gli insegnanti con contratto a tempo determinato fino al 31 agosto.

La misura è contenuta nell’articolo 6-bis del decreto e rappresenta un cambiamento significativo rispetto all’impostazione originaria prevista dalla Legge 107/2015, che limitava il beneficio ai soli docenti di ruolo. Introdotta nel 2015 con la Legge 107/2015 (commi 121 e 122), meglio nota come Buona Scuola, la Carta del Docente era finora riservata esclusivamente al personale docente a tempo indeterminato. Ogni anno, i beneficiari ricevevano 500 euro da spendere in aggiornamento professionale: corsi, libri, hardware, eventi culturali.Nuovi usi della Carta del docente, che potrà essere utilizzata anche per acquistare prodotti di editoria audiovisiva, come video educativi o contenuti multimediali.

Un nuovo modello di erogazione: importo variabile e criteri annuali

La Carta del Docente, a partire dal 2025/26, non garantirà più un importo fisso di 500 euro per tutti. L’importo sarà definito annualmente da un decreto interministeriale (Ministero dell’Istruzione e del Merito – MIM, e Ministero dell’Economia e delle Finanze – MEF), che stabilirà:

  • il tetto massimo del bonus spendibile;

  • le modalità di assegnazione, anche in funzione della disponibilità di bilancio;

  • le condizioni di inclusione automatica per i docenti a tempo determinato con contratto fino al 31 agosto;

  • le nuove procedure di rendicontazione, con obbligo per gli esercenti accreditati di trasmettere le fatture entro 90 giorni dalla validazione del buono, pena decadenza dal rimborso.

Si tratta di un cambiamento che mira a ottimizzare l’uso delle risorse pubbliche, ma che introduce anche elementi di incertezza per i beneficiari, soprattutto sul piano della prevedibilità dell’importo.

Chi resta escluso

La riforma non include i docenti con contratto fino al 30 giugno o quelli assunti per supplenze brevi. Questa distinzione rischia di alimentare ulteriori contenziosi, in quanto anche questi docenti contribuiscono in modo continuativo al funzionamento delle scuole. Al momento, nessuna estensione è prevista per altre categorie di personale scolastico, come ATA o educatori. L’accesso alla Carta rimane limitato ai soli docenti.

Considerazioni finali: tra equità e incertezza

L’estensione della Carta del Docente ai precari rappresenta senza dubbio una vittoria per il principio di equità nel trattamento del personale scolastico. Tuttavia, la variabilità dell’importo e la complessità delle nuove regole potrebbero generare nuove disparità o difficoltà operative, soprattutto nella prima fase applicativa.

Ora si attende il decreto attuativo con le modalità operative e l’importo massimo disponibile per l’anno scolastico 2025/26. Un passaggio cruciale per garantire effettività e trasparenza nella nuova gestione del bonus formazione.

Fonti normative e documentali

  • Gazzetta Ufficiale n.129 del 6 giugno 2025 – Legge 5 giugno 2025, n. 79

  • Decreto-Legge 7 aprile 2025, n. 45 – convertito con modificazioni

 

Le immagini presenti su questo sito sono tutte libere da copyright o generate con tecnologia AI

Segui il nostro canale

👉WHATSAPP

Segui la nostra pagina 

👉FACEBOOK

Segui il nostro Canale 

👉TIKTOK

Segui il nostro Canale 

👉

 YOUTUBE

Segui il nostro Canale