Negli ultimi tre anni oltre il 90% delle scuole italiane ha collaborato con aziende.
La nuova ricerca ANP, Fondazione Sodalitas e La Fabbrica fotografa un rapporto sempre più solido, ma ancora frenato da burocrazia e mancanza di coordinamento.
Un’alleanza sempre più diffusa
La collaborazione tra scuola e mondo produttivo non è più una sperimentazione di nicchia, ma una pratica ormai consolidata. È quanto emerge dalla terza edizione della ricerca “Il rapporto Scuola-Azienda. Un’alleanza strategica”, promossa dall’Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e Alte Professionalità della Scuola (ANP), dalla Fondazione Sodalitas e da La Fabbrica. Lo studio, presentato il 25 settembre a Milano nella sede di Assolombarda, ha coinvolto insegnanti, dirigenti scolastici e imprese, restituendo un quadro aggiornato delle esperienze già in atto e delle prospettive future. Il dato più significativo è che negli ultimi tre anni oltre nove scuole su dieci hanno aderito ad attività proposte dalle aziende. Una percentuale che testimonia quanto il mondo dell’istruzione stia cercando nuove modalità per arricchire l’offerta formativa e, al tempo stesso, orientare gli studenti verso le sfide del futuro.
Docenti e dirigenti: due visioni complementari
La ricerca mette in evidenza la differenza di approccio tra insegnanti e dirigenti. I docenti tendono a privilegiare il sostegno immediato al lavoro in classe: materiali didattici gratuiti, concorsi educativi e visite aziendali sono strumenti considerati particolarmente utili per rendere più concreto l’apprendimento quotidiano. I dirigenti, invece, adottano una prospettiva più strategica, guardando con interesse a percorsi strutturati di formazione scuola-lavoro, agli incontri con testimonial aziendali e alle esperienze di stage che possono rafforzare l’orientamento degli studenti.
Si tratta, in ogni caso, di percorsi che convergono verso lo stesso obiettivo: il benessere e la preparazione delle nuove generazioni, chiamate a muoversi in un contesto sociale ed economico in costante trasformazione.
Temi educativi e nuove sfide
Il ruolo delle aziende si sta rivelando decisivo anche nell’affrontare le grandi sfide educative contemporanee. Nove scuole su dieci riconoscono che i progetti proposti dalle imprese favoriscono la transizione digitale e la promozione della sostenibilità, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Dal punto di vista dei docenti, le priorità sono la sostenibilità ambientale, il benessere e la salute degli studenti. Non mancano iniziative che affrontano questioni delicate come bullismo, disturbi alimentari, ansia, isolamento sociale, affettività e dipendenze. I dirigenti, invece, mostrano una maggiore attenzione agli aspetti economici e tecnologici, sottolineando l’importanza di percorsi che possano rafforzare le competenze professionali future. Uno sguardo interessante viene dal futuro immediato: l’educazione all’uso consapevole dell’intelligenza artificiale, finora considerata marginale, sta rapidamente guadagnando spazio tra le priorità educative. È un segnale che indica come le collaborazioni tra scuole e imprese siano destinate a spostarsi sempre più verso il campo tecnologico e le discipline STEAM.
Il valore del territorio e il ruolo delle aziende
Un altro elemento messo in luce dallo studio è la dimensione territoriale. Oltre il 70% delle collaborazioni avviene infatti con realtà locali o piccole e medie imprese, rafforzando il legame tra scuola e comunità. I dirigenti, pur mantenendo questo rapporto di prossimità, si mostrano più aperti anche al dialogo con grandi aziende e multinazionali, segno di una visione più ampia e diversificata. Il rapporto segnala inoltre un forte impegno delle imprese. Otto aziende su dieci hanno già in corso partnership con scuole o università, e il 90% valuta positivamente i risultati ottenuti. Non si tratta solo di progetti occasionali: per la metà delle imprese queste collaborazioni sono ormai parte integrante della strategia di responsabilità sociale d’impresa. E le prospettive vanno verso un ulteriore rafforzamento, visto che il 65% delle aziende prevede di aumentare l’impegno nei prossimi tre anni.
Le criticità da superare
Non mancano, però, ostacoli che rischiano di limitare lo sviluppo di questo rapporto. La burocrazia rimane il principale nodo da sciogliere, seguita dalle difficoltà organizzative legate al coordinamento degli orari, alla sovrapposizione di proposte e alla mancanza di referenti stabili. Scuole e imprese chiedono entrambe regole più semplici e procedure più snelle, ma anche la garanzia di continuità per evitare che le collaborazioni restino iniziative isolate. È su questo terreno che si gioca la partita decisiva: creare un ecosistema educativo capace di unire scuole, imprese e territorio in un lavoro sinergico e costante. Un sistema che sappia valorizzare ciò che già funziona e superare le rigidità che ancora frenano un processo ormai avviato.
Una direzione chiara
La ricerca di ANP, Fondazione Sodalitas e La Fabbrica mostra con chiarezza che l’alleanza scuola-impresa è già una realtà consolidata. Le scuole italiane hanno accolto la sfida, le aziende hanno risposto con progettualità e impegno, e gli studenti hanno iniziato a beneficiarne. Ciò che serve adesso è un investimento politico e istituzionale per semplificare le procedure e garantire coordinamento, così da trasformare questa alleanza in una risorsa strutturale e duratura. La direzione, dunque, sembra tracciata: il futuro della scuola italiana passerà sempre più attraverso la capacità di dialogare con il mondo del lavoro, senza perdere di vista la missione educativa che resta il cuore dell’istituzione scolastica.
